venerdì 29 febbraio 2008

Ecco il programma della Sinistra - L'arcobaleno


1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza
Ogni giorno in Italia muoiono in media 4 persone mentre lavorano. Grazie a una legge voluta dal Governo Berlusconi si può lavorare anche 13 o 14 ore al giorno e spesso per lavorare occorre rinunciare ai propri diritti. Siamo arrivati al paradosso che il lavoro è pagato a prezzi orientali e le merci così prodotte vengono vendute a prezzi occidentali.
La Sinistra l’Arcobaleno propone: una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari; l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.

2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà
I lavoratori e le lavoratrici precarie nel nostro Paese sono oltre 4 milioni. È precarietà di vita, non solo di lavoro. La Sinistra l’Arcobaleno propone di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA.

3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito
Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito prodotto nel Paese, nel 1972 era il 59,2%. Oggi la quota dei redditi da lavoro dipendente è ulteriormente diminuita. Secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2000 al 2006 prezzi e tariffe sono notevolmente aumentati e i salari sono rimasti invariati. La Sinistra l’Arcobaleno vuole fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1000 euro; propone un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; propone di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti. La Sinistra l’Arcobaleno vuole introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi. La Sinistra l’Arcobaleno propone di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto l’extragettito maturato.

4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti
Nei Paesi europei più avanzati, e non solo in Europa, i fondamentali diritti della persona sono tutelati e garantiti da una legislazione che ne salvaguarda la sfera personale, nel rispetto della libertà di scelta di ciascuna e di ciascuno. Da noi non è così. La Sinistra l’Arcobaleno afferma l’uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali e propone il riconoscimento pubblico delle unioni civili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che ognuna e ognuno abbia il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita e propone una legge sul testamento biologico.

5. Libertà e autodeterminazione femminile
Nemmeno negli anni ’70 l’attacco alla libertà delle donne è stato tanto feroce; addirittura c’è chi propone una moratoria contro l’aborto chiamando “assassine” le donne. La Sinistra l’Arcobaleno propone interventi affinché la legge 194 sia applicata estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori e introducendo in via definitiva la pillola RU 486 come tecnica non chirurgica di intervento che può essere scelta dalle donne; una nuova legge sulla fecondazione assistita per eliminare gli ingiusti divieti della legge 40, lesivi della libertà di scelta delle donne e del diritto costituzionale alla tutela della salute; una norma che persegua tutte le forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

6. La pace, il disarmo
L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari dal nostro Paese. Siamo contrari alla costruzione della nuova base militare a Vicenza ed è necessaria una Conferenza nazionale sulle servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo.

7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima
Contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici è fondamentale per garantire una speranza di futuro all’umanità: senza adeguate misure ci saranno rischi certi per la salute e l’ambiente. La Sinistra l’Arcobaleno rifiuta il nucleare e propone che entro il 2020 si superi il 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 20%; un grande investimento pubblico in pannelli solari su tutti i tetti delle case e degli edifici pubblici. L’acqua è un bene comune e come tale deve essere pubblico. La Sinistra l’Arcobaleno propone la ripubblicizzazione dei servizi idrici, una legge quadro sul governo del suolo e l’inasprimento delle pene contro i reati ambientali e le ecomafie.

8. Le “Grandi Opere” di cui il Paese ha bisogno
Sono necessari grandi investimenti per una diversa qualità dello sviluppo e una buona occupazione. Queste sono le nostre “Grandi Opere”: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e da quello idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita. Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari. Vanno abbandonati progetti inutili e dannosi come il Ponte sullo Stretto, il Mose a Venezia, la TAV in Val di Susa, a favore di interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno e potenziamento dei valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare. Riduzione della produzione dei rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più moderne ed avanzate.

9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà
L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario. La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini.

10. La casa è un diritto, non una merce
Dopo un ventennio di politiche di privatizzazione e deregolamentazione del mercato delle locazioni, il costo degli affitti raggiunge oggi il 50% del reddito e anche più e gli sfratti di chi non ce la fa a pagare i canoni sono diventati il 70% del totale. L’Italia spende per la politica sociale della casa un decimo dell’Europa. La Sinistra l’Arcobaleno afferma che non ci possano essere sfratti se non da casa a casa, propone un piano nazionale per l’edilizia sociale a cui destinare 1,5 miliardi di euro, che porti l’Italia al livello europeo, modificare la legge 431/98, abolendo il canale libero. Vogliamo costituire un fondo a sostegno della ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio ed eliminare l’ICI sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.

11. Convivenza, inclusione, cittadinanza
Gli immigrati in Italia sono quasi 4 milioni, incidono per il 6,1% sul PIL, pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse. Sono lavoratrici e lavoratori indispensabili per la nostra società, ma sono esclusi dall’accesso a molti diritti. La normativa attuale impedisce l’ingresso legale nel nostro Paese, creando clandestinità e sottoponendo donne e uomini migranti ad una condizione di sfruttamento e precarietà estrema. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene indispensabile l’abolizione della legge Bossi-Fini, e l’approvazione di una nuova normativa che introduca l’ingresso per ricerca di lavoro, meccanismi di regolarizzazione permanente, il diritto di voto alle elezioni amministrative, la chiusura dei CPT, una legge sulla cittadinanza sulla base del principio dello jus soli.

12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro
Gli iscritti e le iscritte alla scuola italiana di ogni ordine e grado sono 7.742.294, le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni. Nel nostro Paese gli investimenti in università e ricerca rappresentano l’1,1% del PIL contro l’1,87% dell’Europa a 25, il 2,7% degli USA, il 3,15% del Giappone. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene la laicità della scuola pubblica fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere, ma senza oneri a carico dello Stato. La Sinistra l’Arcobaleno propone la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno e prolungato, l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore. La Sinistra l’Arcobaleno propone di aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE; di rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni; di estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.

13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia
La questione dei costi della politica non può essere separata dalla condizione generale del Paese: crescono le diseguaglianze e crescono i privilegi. E crescono anche gli intrecci tra affari e politica a partire dalle regioni meridionali ma non solo. La Sinistra l’Arcobaleno propone la riduzione del numero di parlamentari e di consiglieri regionali. La retribuzione dei parlamentari italiani non deve essere superiore alla retribuzione media dei parlamentari degli altri Paesi europei. È necessaria una legge che sottragga ai partiti le nomine, nella Sanità come negli altri settori pubblici, che stabilisca criteri che le Amministrazioni devono rispettare per garantire l’interesse pubblico e i principi del merito.

14. Una informazione libera, pluralista, democratica
L’Italia in questi anni è stata messa più volte sotto accusa dall’Unione Europea per carenza di pluralismo nell’informazione. Secondo l’ultimo rapporto USA sulla libertà di stampa, il nostro Paese occupa il 61° posto. La Sinistra l’Arcobaleno propone l’abrogazione della “Legge Gasparri” e l’approvazione di una vera legge di sistema che imponga tetti antitrust e impedisca posizioni dominanti nelle comunicazioni e nell’industria culturale. È assolutamente indispensabile approvare una vera legge sul conflitto di interessi.

giovedì 28 febbraio 2008

L’aborto è un diritto, non nichilismo


di Marta Melelli

Il peso specifico dei cattolici e delle loro organizzazioni nella politica italiana resta enorme. Anche questa volta, alla vigilia di una importante consultazione elettorale, in molti inseguono i voti dei “cattolici”. Prova ne è la proposta di revisione della legge 194 avanzata dal direttore del “Foglio” Giuliano Ferrara, proposta fondamentalista che è diventata addirittura una lista elettorale! Ferrara indica la necessità di una “moratoria” dell’aborto, una sorta di “sospensione” della 194 che non si capisce bene cosa realmente potrebbe produrre. Di sicuro è in pericolo la libertà di autodeterminazione delle donne e la laicità dello Stato italiano.

La 194 è una legge che ha funzionato relativamente bene, che ha vinto sugli aborti clandestini e che ha pure ridotto il numero degli aborti praticati. Questa conquista femminile di progresso e di libertà di coscienza sancita nel 1978 viene attaccata oggi da posizioni filo-ecclesiastiche e dalla Chiesa stessa, la quale esce, come peraltro ha sempre fatto, da istanze strettamente metafisiche (che sole dovrebbero essere di sua competenza) e tenta di diventare un’entità politica, in difesa della vita e contro la laicità, anche al prezzo di perdere la sua tanto acclamata pietà, come successo nel caso dei funerali negati a Piergiorgio Welby.

La libertà delle donne non può essere né negoziata né negoziabile. E a chi dice e pensa come Ruini, o Bondi di FI, o Calderoli della Lega o come Paola Binetti del PD che la 194 sia “vecchia”, vorrei consigliare di non sostituirsi al parere e alla coscienza delle donne, che già trent’anni fa consideravano la legge tardiva rispetto ai tempi. Una legge che offre la possibilità di scelta, senza imposizioni, e che afferma un principio irrinunciabile: l’autodeterminazione della donna.
Il nichilismo denunciato dal Vaticano è pura fantasia o ordinaria follia, ma quello che più preoccupa è la reazione prudente dei maggiori partiti italiani alla proposta di Ferrara. Si pensi a Berlusconi, che non ha affatto gradito la discussione, o al Partito Democratico, che ha al suo interno esponenti dichiaratamente filo-clericali.

E allora? Io penso che il vero obiettivo di questa polemica sia la criminalizzazione delle donne che scelgono di interrompere una gravidanza, attaccare la libertà femminile, costruire un organico e trasversale pensiero politico reazionario. “La Sinistra, l’Arcobaleno” sostiene e sosterrà invece una idea diversa ed elementare: una donna non deve rendere conto delle proprie scelte né a padri, né a mariti, né a preti, né a magistrati. Questo significa rimettere al centro libertà ed eguaglianza, rivendicando per il singolo, al di là del sesso o dell’orientamento sessuale, uno spazio non occupabile da dogmi né di stato, né della Chiesa.

martedì 26 febbraio 2008

Il vero voto utile è quello per “la Sinistra, l’Arcobaleno”


di Michele Gobbi

Nella campagna elettorale appena cominciata, non si sono fatti attendere discorsi eclatanti e “colpi bassi” rivolti all’avversario politico; uno di questi, che suscita curiosità e dubbio è il famigerato appello, fatto dalle possibili liste maggiori (PD, PDL), al voto utile.
In un periodo nel quale si parla tanto di rinnovamento della politica italiana, questo appello risuona subito alla mente come uno di quei slogan vecchio stampo tanto cari alla DC.
Il primo esponente a chiamare in causa il voto utile è stato Gianfranco Fini del PDL, che in una recente intervista radiofonica ha dichiarato:”Io credo che il riferimento al voto utile sarà ben presente nella testa degli elettori, che non voteranno per chi non ha alcuna possibilità di governare”.
Dopo queste affermazioni, non sono venute a mancare le reazioni degli esponenti del PD, che guarda caso, si sono trovati pienamente in sintonia con il pensiero del loro “avversario” politico.
Penso che il vero voto utile sia quello a “la Sinistra, l’Arcobaleno, un progetto serio che sta da una parte sola: quella dei lavoratori.
Votare PD o PDL significa tutelare ancora di più gli interessi dei cosiddetti poteri forti (Confindustria e Vaticano in primis), dietro alle tante promesse si nascondono solo i soliti interessi e voglia di far sparire la sinistra dal sistema politico italiano.
Sono pienamente d’accordo con le parole del candidato premier de “la Sinistra, l’Arcobaleno Fausto Bertinotti che ha dichiarato:”Cancellare la sinistra dalla politica italiana è svantaggioso per il paese e sarebbe un disastro di proporzioni storiche. L’americanizzazione di un paese Europeo è un’operazione violenta e destabilizzante. L’assenza di una sinistra forte porterebbe all’aumento del conflitto sociale”.
Avverto però che molti elettori, soprattutto dell'ex centro-sinistra, rischiano di cadere nel “tranello” lanciatogli da Berlusconi e da Veltroni.
Vivendo una quotidianità di confronto nei luoghi di lavoro e di socializzazione, ho constatato che in alcuni compagni si è insidiato il dubbio; infatti la frase più ridondante di questi giorni è:”Ma vogliamo riconsegnare l’Italia a Berlusconi?”. In effetti il ricordo dei 5 anni di Governo Berlusconi è ancora fresco: non dimentichiamo il disagio economico e soprattutto sociale che ha portato il governo delle destre, che ha messo letteralmente in ginocchio questo paese. Quindi, nonostante la buona fede per la reale paura di un'eventuale vittoria del centro destra “berlusconiano”, viene sottovalutato dagli elettori il fatto che, dopo il 13/14 aprile, al senato accadrà quello che è accaduto nella maggioranza del governo Prodi, ovvero una risicata maggioranza data da questo perverso sistema elettorale. Sicuramente vedremo riproposto lo stesso scenario che sarà risolto (ammesso anche sabato dal Cavaliere) con la costituzione di un'ampia maggioranza composta da PDL PD, in nome di una presunta responsabilità di governo, e nel nome “dell'interesse generale” del paese.
Il vero problema è che il PD non è lo strumento per sconfiggere il “berlusconismo”.
Quindi a chi si chiede:”Ma il voto al PD è veramente utile per arginare Berlusconi?” noi rispondiamo convinti di NO, dato che ormai è sempre più evidente un accordo tra PD e PDL dopo le urne, che porti alla costituzione di un governo di larghe intese, che servirà a tutelare ancora una volta gli interessi dei potenti, e non farà niente per aiutare le classi sociali disagiate come precari, studenti e pensionati che chiedono risposte concrete da questa politica.
Lo scenario all’orizzonte è inquietante, e solo un ottimo risultato alle urne per “la Sinistra, l’Arcobaleno può evitare che si concretizzi questo accordo sulla pelle dei Lavoratori Come ha dichiarato il leader della sinistra Fausto Bertinotti:”Credo che il successo della sinistra sia l’antidoto più efficace alle larghe intese, che sarebbero un elemento depressivo della richiesta di cambiamento che viene dalla società”.
Con ogni probabilità dopo le elezioni lo schieramento di sinistra sarà relegato all'opposizione, ma il nostro è l'unico schieramento che chiede il voto presentando un reale progetto di cambiamento, ripartendo dalla tutela degli interessi dei Lavoratori dipendenti, e il voto che chiediamo è la garanzia che contribuiremo alla più grande truffa elettorale dell'Italia repubblicana.
Questa volta più che mai dobbiamo votare guardando al progetto: è soprattutto attraverso un buon risultato elettorale che si potrà costruire qualcosa di importante e necessario ovvero una grande forza politica italiana di Sinistra. Per questo lancio un appello: “il 13/14 aprile non disperdere il tuo voto, Vota e fai Votare la lista dei lavoratori. Contro la grande truffa elettorale Vota e fai Votare “la Sinistra, l’Arcobaleno.”

mercoledì 20 febbraio 2008

Grande partecipazione per l'avvio della campagna elettorale e per la presentazione de “la Sinistra, l’Arcobaleno" a San Giustino


di Michele Gobbi

Lunedì 18 febbraio 2008 si è svolta l’assemblea del Circolo Prc “Antonio Gramsci” di San Giustino alla presenza del segretario provinciale Juri Pelucca per l’avvio della campagna elettorale e la presentazione sul territorio de “la Sinistra, l’Arcobaleno”. Grande è stata la partecipazione e proficuo il dibattito. Un’assemblea davvero intensa e straordinariamente partecipata, soprattutto da tanti giovani, che ha affrontato tutti i temi “caldi” della situazione politica nazionale attuale. Ha aperto l’iniziativa Fernando Gragnoli, segretario del Circolo, che ha evidenziato “la responsabilità politica della componente moderata dell’Unione che ha determinato la caduta del Governo Prodi”. Gragnoli ha poi annunciato l’attivazione del sito www.sangiustinoasinistra.blogspot.com, “uno spazio libero che vuole dare la possibilità di confronto e dialogo alle soggettività di sinistra, politiche, sociali, culturali, associative del territorio sangiustinese che si riconoscono ne la Sinistra, l’Arcobaleno”. Dopo una discussione articolata, dove è emersa dagli interventi la necessità di accettare la sfida per l’egemonia e l’importanza di una campagna elettorale che chiarisca alle elettrici e agli elettori che “la Sinistra, l’Arcobaleno” è l’unica forza di sinistra presente a San Giustino e nel Paese, al segretario provinciale Juri Pelucca sono state affidate le conclusioni. “Voglio sottolineare innanzitutto la passione e la serietà che hanno contraddistinto la discussione - ha detto Pelucca - proprio per la sfida che abbiamo di fronte, politica ed elettorale”. Pelucca ha poi aggiunto“la sinistra siamo noi, la sinistra che mette al centro la questione morale, il lavoro, i salari, le pensioni, la difesa delle fasce più deboli della popolazione. Noi non siamo equidistanti dall’impresa e dal mondo del lavoro, la Sinistra, l’Arcobaleno sta da una parte sola: quella dei lavoratori e delle lavoratrici”. Infine Pelucca ha sostenuto che “il vero voto utile è a la Sinistra, l’Arcobaleno e non a programmi confusi e simili come quelli proposti dalle altre forze politiche tutte spostate al centro. Sarà una campagna elettorale dura e difficile, ma dobbiamo ripartire dal basso, parlando e discutendo con la nostra gente casa per casa, fabbrica per fabbrica, scuola per scuola”.

giovedì 7 febbraio 2008

E' tempo di cambiare

di Marta Melelli

POLITICA - Il governo cade e le Camere si sciolgono. Questo è il teatro della politica italiana, altalenante tra quello che poteva essere e quello che sarà. E’ la fine della quindicesima legislatura repubblicana, durata appena venti mesi e che segna nel pensiero dei più la possibilità di un ritorno al governo del Cavaliere. La crisi di sistema sta determinando il rifiuto verso la politica e verso la sua “casta” da parte dei cittadini, stanchi dei giochi di potere dove ognuno mira al proprio utile, e non all’interesse del Paese, ormai esausto. È tempo di cambiare.

“La Sinistra, l’Arcobaleno”, il soggetto unitario e plurale della sinistra, può e deve lavorare per essere laboratorio politico, ricercando e sperimentando forme e modalità innovative di fare politica ed unità a sinistra, può e deve accettare la sfida per l’egemonia. Credo che occorra innanzitutto dare rappresentanza politica ai lavoratori, ai precari, ai giovani, agli ultimi, proprio per evitare che il divario tra politica e società venga risolto dalla destra, demagoga e liberista, corteggiata da Veltroni e dalla prospettiva politica centrista del Partito democratico.

Dobbiamo portare avanti i temi storici che ci appartengono, urlarli a gran voce, unendo passione e azione, forza delle idee e ambizione per ricostruire una cultura e uno spazio pubblico dove la politica torni ad essere servizio, sostegno, aiuto alla collettività scoraggiata da un futuro incerto e insicuro. Per questo penso che il nuovo soggetto unitario e plurale della Sinistra possa riguadagnare centralità nel panorama partecipativo italiano, costruendo nuovi rapporti tra vita quotidiana e agire politico, tra elettori ed eletti, e ripartendo dalla libertà, dalla pace, dall’ecologismo, dal rispetto dei diritti, dalla democrazia e dalla laicità.

Un’altra Italia e un’altra Umbria sono possibili. Ed è una Sinistra forte, unita e in grado di avanzare un suo punto di vista che può candidarsi ad una nuova stagione di progresso sociale contro un futuro che Confindustria e gerarchie ecclesiastiche vorrebbero ipotecato. Voglio dirlo chiaramente: l’autosufficienza di Veltroni non deve spaventare la Sinistra. Si tratta di una sfida. Accettiamola.

Come ha detto Bertinotti, forse prossimo leader de “la Sinistra, l’Arcobaleno”, il “vuoto politico può e deve essere colmato da un nuovo soggetto della Sinistra. Non si tratta solo di un impiego strategico ma di una priorità”. Priorità nell’indirizzare il Paese ad un nuovo cammino, a rimettersi in gioco per un’ Italia rinnovata. Il cammino è lungo e insidioso, ma per dirla con Hans Scholl: sempre resistere alle forze contrarie.