giovedì 7 febbraio 2008

E' tempo di cambiare

di Marta Melelli

POLITICA - Il governo cade e le Camere si sciolgono. Questo è il teatro della politica italiana, altalenante tra quello che poteva essere e quello che sarà. E’ la fine della quindicesima legislatura repubblicana, durata appena venti mesi e che segna nel pensiero dei più la possibilità di un ritorno al governo del Cavaliere. La crisi di sistema sta determinando il rifiuto verso la politica e verso la sua “casta” da parte dei cittadini, stanchi dei giochi di potere dove ognuno mira al proprio utile, e non all’interesse del Paese, ormai esausto. È tempo di cambiare.

“La Sinistra, l’Arcobaleno”, il soggetto unitario e plurale della sinistra, può e deve lavorare per essere laboratorio politico, ricercando e sperimentando forme e modalità innovative di fare politica ed unità a sinistra, può e deve accettare la sfida per l’egemonia. Credo che occorra innanzitutto dare rappresentanza politica ai lavoratori, ai precari, ai giovani, agli ultimi, proprio per evitare che il divario tra politica e società venga risolto dalla destra, demagoga e liberista, corteggiata da Veltroni e dalla prospettiva politica centrista del Partito democratico.

Dobbiamo portare avanti i temi storici che ci appartengono, urlarli a gran voce, unendo passione e azione, forza delle idee e ambizione per ricostruire una cultura e uno spazio pubblico dove la politica torni ad essere servizio, sostegno, aiuto alla collettività scoraggiata da un futuro incerto e insicuro. Per questo penso che il nuovo soggetto unitario e plurale della Sinistra possa riguadagnare centralità nel panorama partecipativo italiano, costruendo nuovi rapporti tra vita quotidiana e agire politico, tra elettori ed eletti, e ripartendo dalla libertà, dalla pace, dall’ecologismo, dal rispetto dei diritti, dalla democrazia e dalla laicità.

Un’altra Italia e un’altra Umbria sono possibili. Ed è una Sinistra forte, unita e in grado di avanzare un suo punto di vista che può candidarsi ad una nuova stagione di progresso sociale contro un futuro che Confindustria e gerarchie ecclesiastiche vorrebbero ipotecato. Voglio dirlo chiaramente: l’autosufficienza di Veltroni non deve spaventare la Sinistra. Si tratta di una sfida. Accettiamola.

Come ha detto Bertinotti, forse prossimo leader de “la Sinistra, l’Arcobaleno”, il “vuoto politico può e deve essere colmato da un nuovo soggetto della Sinistra. Non si tratta solo di un impiego strategico ma di una priorità”. Priorità nell’indirizzare il Paese ad un nuovo cammino, a rimettersi in gioco per un’ Italia rinnovata. Il cammino è lungo e insidioso, ma per dirla con Hans Scholl: sempre resistere alle forze contrarie.

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