mercoledì 26 marzo 2008

Le pensioni non sono basse solo in campagna elettorale: le proposte de la Sinistra l’Arcobaleno.




tratto da sinistrarcobaleno.it


Non c’era più il tempo per inserire nelle liste del Pd un pensionato al minimo. Così l’annosa questione sociale diviene tema da campagna elettorale. Per le pensioni fino a 25 mila euro, Veltroni propone di aumentarle di 400 euro e tra i 100 e i 250 euro per quelle tra i 25 e i 55 mila euro. Il tutto tramite leva fiscale, aumentando le detrazioni. Questo per la collettività si traduce in 2,5 miliardi in meno di gettito fiscale. Restano fuori le pensioni minime (fino a 8 mila euro) interessate dalla quattordicesima prevista dal governo Prodi. Parafrasando il Manzoni: s’ode a sinistra uno squillo di tromba; a destra risponde uno squillo. Berlusconi rilancia e propone l’indicizzazione – che somiglia alla tanto vituperata scala mobile – per tutelare il potere d’acquisto delle pensioni. Purtroppo questa sembra una storia degna dell’era di Achille Lauro che regalava la scarpa destra prima delle elezioni e la sinistra solo dopo. Il Cavaliere dovrebbe ricordarsi che l’unica cosa che fece quando era al governo fu di aumentare per due milioni scarsi (su quasi 17 milioni) di pensionati l’assegno minimo a 516 euro (un vero lusso!). Dall’altra parte Veltroni dovrebbe ricordare che il Pd non è e non è stato all’opposizione. Può ancora decidere di utilizzare il famoso tesoretto per aumentare le pensioni, Bertinotti - per la Sinistra l’Arcobaleno – è infatti puntuale: “I miglioramenti non sono mai da rifiutare. Mi chiedo perchè non sono stati fatti finora”. Zipponi – capolista per la SA in Lombardia – ricorda che già nel Protocollo sul welfare, su cui Prodi a luglio scorso chiese la fiducia, sono previste già garanzie per riconoscere il 65% dell’ultimo stipendio e sottolinea come il fondo pensioni dei lavoratori e delle lavoratrici deve sopportare anche il deficit della “Cassa Dirigenti” che viene quindi rimpinguata anche grazie a chi prende 500 euro al mese. Poi aggiunge: “La Sinistra l’Arcobaleno propone due soluzioni: primo, garantire con il sistema contributivo il 65% dell’ultimo stipendio e portare a 800 euro al mese le minime. Secondo, stabilire un adeguamento annuale automatico delle pensioni legate all’andamento dei salari. Altre formule – conclude – sono pura fantasia”.
Anche Betti Leone – capolista alla Camera in Abruzzo – commentando il testo consegnato da Veltroni la Leone rileva come “un aspetto assai preoccupante riguarda l’ammontare delle pensioni contributive future. I giovani potrebbero così arrivare ad avere nel sistema contributivo addirittura pensioni più basse di quelle previste con l’attuale calcolo. Per chi ci ha più volte rimproverato di proteggere troppo gli anziani e poco i giovani appare davvero singolare proporre di salvaguardare il potere di acquisto delle pensioni riducendone però l’ammontare di base. Perciò chiediamo a Veltroni perché, invece di avventurarsi in strane proposte, non ha insistito di più per redistribuire il tesoretto su salari e pensioni già in questa legislatura?” si chiede legittimamente. Anche Angelo Bonelli – candidato nel Lazio alla Camera per SA – sottolinea che “chi oggi lo propone aveva 18 ministri al governo fino a ieri e non lo a fatto quando la sinistra lo chiedeva” e aggiunge: “Per noi aumentare le pensioni non solo minime era e resta una priorità”.Manuela Palermi – candidata in Toscana al Senato per SA - sottolinea come quella proferita dal Pd “sia sempre la medesima e riciclata ricetta, sia per le pensioni che per i salari. Il rischio forte è che su questa strada si arrivi a colpire lo stato sociale. Dare un po’ di soldi in più ai più anziani e tagliare contemporaneamente i servizi per tutti, non mi pare una grande idea, anzi mi sembra un’idea scellerata che la dice lunga sul modello di stato e di società che si va propinando”.Infatti nelle proposte programmatiche de la Sinistra l’Arcobaleno formulate nelle “100 azioni per cambiare l’Italia” oltre a quelle ricordate qui sopra ci sono subito dopo le misure fiscali, l’incremento delle pensioni, le garanzie per assicurare pensioni alle lavoratrici e ai lavoratori precari equivalenti al 65% dell’ultima retribuzione, al punto 17 la tassazione delle rendite e continuare la lotta alle evasioni; al punto 18: l’introduzione della Tobin tax, cioè la tassazione delle transazioni per colpire le speculazioni finanziarie. perché anche per le pensioni vale fare una scelta di parte.

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